La Sicilia nella Storia
Cultura,  Storia,  Tradizione

La Sicilia nella Storia: un intreccio di dominazioni

Fino ad ora ci siamo dilettati con la condivisione di qualche ottima ricetta da preparare e con la conoscenza e la promozione delle bellezze artistiche e architettoniche della Sicilia. Sono state proprio queste bellezze a porre l’isola al centro dell’attenzione della vita culturale europea e a dare un notevole impulso a quel fenomeno culturale d’inizio Settecento noto come Grand Tour. In un periodo di grande fervore intellettuale, quale fu il Settecento, i maggiori eruditi tedeschi, francesi, inglesi, russi e di altre nazionalità iniziarono a percorrere non facili e non sicuri itinerari per riferire ai propri connazionali, interessati e incuriositi, di una terra estrema ai confini della civiltà del vecchio continente. Nascono in questo modo le prime “guide turistiche” della Sicilia.

Ma perché mai un’isoletta apparentemente insignificante doveva essere la meta più gettonata dei turisti del tempo? Sicuramente l’importante ruolo che l’isola ha da sempre esercitato nella Storia è in gran parte dovuto alla sua strategica posizione, al centro del Mediterraneo, che la pone come crocevia tra il Mediterraneo Occidentale e quello Orientale, tra l’Europa e l’Africa. Questa posizione, che l’ha sempre fatta oggetto di migrazioni e di invasioni, ha determinato il succedersi ininterrotto ed inevitabile di dominazioni nei secoli. Così, di volta in volta, la Sicilia è stata greca, fenicia, romana, bizantina, araba, normanna, sveva, angioina, aragonese, spagnola, sabauda, austriaca, borbonica, senza però mai perdere i caratteri peculiari della propria individualità storica. A differenza di quanto si potrebbe pensare, il succedersi di dominazioni diverse non ha causato nette cesure nella continuità delle vicende del popolo siciliano. Al contrario in Sicilia è rimasta costante una tradizione di esperienze ormai sedimentate, che le ha dato la fisionomia inconfondibile di un Paese di antica civiltà e con una cultura composita ma nello stesso tempo unitaria, armonica e senza dubbio notevolmente ricca.

La Sicilia nella Storia
Selinunte

Le numerose tradizioni e la profonda spiritualità del suo popolo hanno trovato una chiara espressione nella lingua, nei consumi e nell’arte, generando al contempo personalità singolari e talora eccezionali, che vanno da Archimede a Ettore Majorana nelle scienze, da Teocrito a Salvatore Quasimodo nella poesia, da Epicarmo a Luigi Pirandello nel teatro, da Antonello da Messina a Filippo Juvarra nelle arti figurative, da Giovanni Verga a Giuseppe Tomasi di Lampedusa nella letteratura, da Francesco Crispi a Luigi Sturzo nella politica, da Alessandro Scarlatti a Vincenzo Bellini nella musica.

Da questo breve ed esaustivo excursus storico-culturale, non mi sembra che la Sicilia possa essere vista come il fanalino di coda dell’Italia o come la terra dove nessuno ha voglia di lavorare e dove si vive da parassiti come invece vuole farci credere la moderna storiografia che ha creato l’immagine delle “due Italie”, settentrionale e meridionale, considerando quest’ultima solo in funzione della prima.

Cosa visitare in Sicilia
Valle dei templi – Agrigento

Se da un lato è vero che le complesse vicende storiche isolane, testimoniate da uno dei più grandi patrimoni artistici di tutto l’Occidente, diversificano la storia della Sicilia da quella del resto dell’Italia, rendendola di certo non meno significativa, dall’altro è anche vero che alcuni aspetti della sua Storia anticipano addirittura quelli della penisola. Proprio in Sicilia fu organizzato, sotto la dominazione normanna, il primo Stato nel senso moderno del termine e, in pieno periodo napoleonico, sorse, anche se per breve tempo, un esperimento di monarchia costituzionale sul modello di quella inglese di consolidata tradizione, alla quale l’Italia si sarebbe affacciata solo molto più tardi. E che dire poi della prima lirica d’arte in lingua italiana fiorita a Palermo presso la corte di Federico II di Svevia?

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