Etna vini
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Etna: i vini ai piedi del vulcano

Chi non conosce l’avventura di Ulisse e Polifemo riportata nell’Odissea? Omero racconta che durante il suo viaggio di ritorno dalla guerra di Troia, Ulisse sbarca nella terra dei Ciclopi (forse la Sicilia). Spinto dalla curiosità l’eroe si ritrova nella grotta del terribile Polifemo e da questi imprigionato. Per sfuggire alla morte, Ulisse escogita un inganno offrendo del vino dolcissimo al Ciclope il quale, caduto nel sonno grazie alla bevanda offertagli, viene ferito al suo unico occhio. La storia fa risalire ai greci di Naxos la coltivazione della vite in modo professionale mentre ai Fenici, audaci navigatori e mercanti conosciuti, spetta il primato della commercializzazione: furono loro infatti a portare in tutte le coste raggiungibili dalle loro navi i vini siciliani, facendone uno dei prodotti più importanti degli scambi commerciali di quell’epoca.

Il mito dei vini siciliani arriva fino alle tavole dei condottieri della Roma Repubblicana ed Imperiale. Si narra che Giulio Cesare avesse una particolare predilezione per il Mamertino.

Etna

Quando si parla di vini siciliani, tra tutti il primo che salta in mente è il Nero d’Avola che ha dato di certo un notevole contributo al rilancio della Sicilia, almeno in termini enogastronomici. Ma la Sicilia, terra del fuoco come la definì Dante, è una terra vocata alla viticoltura grazie al suo terroir variegato, al suo clima mite, alla sua brezza di mare.
Alle pendici del vulcano più alto d’Europa viene prodotta la nobile bevanda che per prima ha ricevuto il riconoscimento Doc nel lontano 1968. Si tratta del vino Etna nella sue versioni Bianco, Bianco Superiore, Rosato e Rosso. I vini dell’Etna, che rappresentano oggi una delle eccellenze del vino dell’isola, vantano una antica tradizione vitivinicola.

Il clima sul vulcano varia in rapporto all’altitudine: nella zona pedemontana il clima è più fresco e più ventilato rispetto al resto della Sicilia, le temperature minime in inverno possono approssimarsi allo zero e, in estate, le massime non sono mai troppo elevate. Notevole è invece l’escursione termica tra il giorno e la notte. Tutto ciò comporta la graduale maturazione delle uve dando, così, origine a vini di buona acidità e finezza aromatica.

I vitigni autoctoni dell’Etna sono:

Nerello Mascalese: Vendemmiato nella seconda metà di ottobre è la Base dell’Etna rosso Doc. A seconda del versante variano le sfumature del vino.

Nerello Cappuccio: È un altro vitigno a bacca rossa il cui nome deriva dal portamento della pianta. E’ anche esso alla base dell’Etna rosso ma in quantità non superiore al 20%.

Carricante: È un vitigno a bacca bianca che si trova esclusivamente sull’Etna; il nome “carricante” significa pianta carica di frutti. E’ alla base dell’Etna bianco.

Minnella: È un vitigno autoctono a bacca bianca il cui nome significa ”piccoli seni”, riferendosi alla forma degli acini.

Per far conoscere questo vino sono stati istituiti itinerari turistici che comprendono vigneti, cantine, aziende agricole, enoteche, musei della vite e del vino.

Etna: itinerari unici, scorci mozzafiato per degustare vini doc

Si può partire da Fiumefreddo, risalire verso Piedimonte dove poter visitare un moderno museo della vite che organizza corsi di degustazione e da dove è possibile godersi un paesaggio a picco sul mare. Per i più romantici zaino in spalla con una bottiglia di Etna e due calici per salire in funivia fino al Rifugio Sapienza e degustare il vino vicino ai crateri. Nel tornare dal Rifugio si può prendere la strada per Linguaglossa e visitare cantine e vigneti: c’è solo l’imbarazzo della scelta.  A Castiglione di Sicilia ci si può fermare al castello e ammirare il vulcano in tutta la sua maestosità. Da non dimenticare Bronte nota per il suo ”oro verde”, il pistacchio, che caratterizza l’intera cucina siciliana. Allora forza, prima di ripartire bisogna fare rifornimento di crema, dolci, torroni, pesto. Con l’occasione si può fare tappa al castello di Nelson.

Come si fa a conoscere la Sicilia se non ci si immerge anche nella sua tradizione enogastronomica?

In alto i calici!!!!

Per saperne di più: Wikipedia

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